Finora ho resistito, soprattutto per rispetto al padre che stimo. L’ho conosciuto molti anni fa (probabilmente quelli del fattaccio) a Madonna di Campiglio per un festival del cinema. Con Dario Argento ho subito legato e in quei tre giorni abbiamo parlato molto, isolandoci dagli altri. Specie di quelli che ormai erano i suoi colleghi e che detestava. E così ci siamo affogati di ricordi, di quando eravamo entrambi cronisti sbarbatelli di due giornali romani della sera (lui Paese Sera, io Momento sera: concorrenti). “Vedi, con te si può parlare di cose concrete, di vita. Quelli là – riferendosi ai cineasti – vivono su un altro pianeta, effimero finto precario sporco”.
Per anni ho frequentato, sia pure di striscio, quel pianeta pieno di stelle e stelline. Ho visto la fila alle feste per mettersi sotto braccio al personaggio famoso. Ho visto l’anticamera di qualche dirigente Rai strapiena di aspiranti veline. Ho visto le mamme spingere le concorrenti miss (un mio collega diceva “vale la regola di Siviglia, mejo la madre che la fija” perché erano proprio piccoline, roba da pedofili). Mi è capitato di vedere qualche collega donna in cerca di crediti vantarsi delle attenzioni di qualche direttore farfallone. Ma anche per fortuna di qualche direttore serio che non chiudeva mai la porta per paura di ricatti. E potrei continuare all’infinito.
Viva la faccia di quelle che ammettono, come Marina Lante della Rovere, che c’era la fila davanti a certi letti. Mentre a Hollywood c’è chi ha detto di no al porco Harvey, pur non essendo Wonder Woman come Giovanna Rei. Ma non è questo il punto. Intanto, per non fare confusione, c’è da distinguere molto fra stupro cioè violenza e stupida molestia. Poi, come afferma l’avvocato Giulia Bongiorno che da anni ha aperto con la Hunziker una onlus a difesa delle donne, in ogni caso la linea di confine: è sottilissima e dipende dalla scelta personale. Non sto affatto giudicando ma forse più che attrici o ballerine credo che le vere vittime siano le donne che per necessità sono più fragili come le infermiere con i medici, le segretarie con i boss, le studentesse con i prof, le cassiere con i capi del upermercato. Fermo restando che i veri stupri sono quelli ottenuti con la violenza, in un parco, dentro un portone o magari ubriache, vinte con la forza contro ogni volontà. Per non parlare delle spose bambine o di quelle disgraziate ragazzine in vetrina che ho visto in Thailandia prede di porci veri.
Mi dispiace, ma questo outing in differita della signorina Asia proprio non mi commuove. Perché se il porco è porco poi non ci stai insieme (volontariamente) per cinque anni e magari, come ha raccontato l’ex marito Morgan, sei pure contenta e orgogliosa della preferenza. Ci sono i fatti. Un regista americano, Michael Caton-Jones, ha raccontato che fu estromesso dal film “B Monkey” perché si rifiutò di cambiare l’attrice già scelta, Sophia Okonedo, con Asia Argento. Era il 1998 e si lamentò con tutti: “Non posso stare dietro le erezioni di Weinstein”. Ma allora il porco era potentissimo, inseguito da tutte, un “Dio” secondo artiste celeberrime, e nessuno si azzardò a sputtanarlo. Adesso che la preda è ferita, ormai agonizzante, c’è la fila invece per azzannarlo. Per carità non giudico (ognuno ne risponde alla propria coscienza) ma se proprio devo giudicare, da uomo mi sento di dire che un uomo che approfitta del suo ruolo per rubare qualcosa a una donna è semplicemente un pezzente.
condivido puntualmente la riflessione; qualche volta davvero mi vergogno di appartenere a un genere che sta degenerando, anche se troppo spesso viene offeso
Ottimi Pino Scaccia l’articolo spiega argomentando e motivamdo ma andaimo avanti … non solo gli uomini assaltano le donne ma anche donne e … uomini si offorno per qualche favore economico … io sono vecchiotto … ma qualche ragazzotta e ragazzotto di basso profilo ci han provato con me … ci proviamo han pensato e da poco ma qualche soldo lo spilliamo !!!