Il mio palazzo sta a ridosso di una delle tante pinetine di Ostia. Una sera, portando a spasso Eddy, il cagnolino di mia nuora, ho scoperto un uomo sotto un albero. Eddy ha abbaiato, lui si è spaventato. La mattina dopo l’ho visto ai margini della pineta, sotto il grande serbatoio dell’Acea. Si era costruito un giaciglio molto “ricco”, c’era pure una carrozzina forse sua o forse trovata chissà dove. Ieri ho letto che quell’uomo è morto. Probabilmente non c’entra il freddo perché non è ancora una stagione rigida. Magari era malato o magari è morto di fame perché pur avendo scelto il nostro quartiere è sempre stato invisibile. Mai a chiedere elemosina, mai a chiedere niente di niente. Dicono che aveva sessanta anni e quasi sicuramente era ucraino. Il suo destino era segnato da tempo: è scomparso in silenzio, solo, come ha sempre vissuto. Nessuno conosce il suo nome, ma quella presenza lascia incredibilmente un grande vuoto. Non c’è stato nessuno nella mia strada che gli abbia chiesto della sua vita e se aveva bisogno di aiuto. E probabilmente nessuno ora lo piange. Poche righe in cronaca, neanche un particolare: “Morto un clochard”. Come se clochard fosse meno brutto di barbone. Oggi, tornando a casa, ho dato un’occhiata a quell’angolo vicino agli alberi. Il suo giaciglio, l’ultima traccia della sua esistenza, era sparito. Quell’uomo forse potevamo salvarlo con poco. Di questo mi resta il rimpianto. Ma in questa società così difficile e disumana a malapena riusciamo a pensare a noi stessi. Figuriamoci agli altri.
Caro Pino, se mi permetti inserisco un mio post di qualche settimana fa.
Non è pubblicità, ma un piccolo omaggio a questo povero disgraziato, più disgraziato di chi non si rende conto che chiunque, per le vicissitudini della vita, può finire come questo povero Cristo.
https://ilblogdeisopravvissuti.wordpress.com/2016/09/04/tito-dei-portici/
molto bello
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Ha avuto dignità. Siamo Noi i colpevoli. Dovremmo vergognarci per la nostra indifferenza nei loro confronti mentre continuiamo a preoccuparci di chi continua ad arrivare sui barconi portando con sé malattie e… prostituzione.
Anche quelli che arrivano sui barconi sono disperati, o almeno quasi tutti.
Le prostitute poi arrivano con tanto di vista e su aerei di linea….