Una volta, ai tempi di Noschese, era un onore essere imitati: era la consacrazione della popolarità. Saltando tutta una stagione, anzi tante stagioni di imitazioni arriviamo a Virginia Raffaele. Che è molto brava e ci azzecca. Se non ci azzeccasse non sarebbe brava. “Brava e pure bella, tacci sua” ha ironizzato Sabrina Ferilli. E poi Carla Fracci che la ringrazia. “L’ha consacrata un’icona” ha detto il marito. Ieri sera a Sanremo l’imitazione più terribile, quella della plastificata Versace. La reazione? Da vera, autentica signora: “Mi vuoi sostituire?” (vedi sopra). Ecco, come dire: la classe non è acqua. Una risposta a chi, come la Vanoni, si è offesa perchè da sempre piena di complessi (ricordo tanti anni fa un’intervista drammatica) o a chi, come una criminologa (che vordì?) non ha capito proprio niente, che appunto quell’imitazione la celebrava almeno come personaggio. Ha protestato anche prezzemolino Belen ma quella non conta, non ha neppure capito – così piena di se – che a guadagnarci è soltanto lei.
Quando si è personaggi pubblici capita anche questo. Come ben dici, ci vuole classe anche per questo. La vanoni non l’ho mai sopportata, la criminologa…. lasciamo perdere.
Vedendo le foto attuali della signora Versace, viene spontanea una domanda: cosa beve il suo chirurgo plastico, prima di sottoporla agli interventi?
E soprattutto: cosa usa per bisturi? Un ascia?