Chi mi segue da tempo sa che non ho mai sopportato l’ipocrisia di Dubai, una città inventata nel deserto solo per meravigliare con stranezze che soltanto gente molto ricca può permettersi. Tutto bellissimo ma anche tutto straordinariamente finto: i prati, la neve, la democrazia, l’islamismo. Sono capitato da quelle parti anche sotto Natale, prima di avventurarmi nelle miserie dei territori arabi poveri. E mi sono meravigliato di trovare l’albero in albergo in un Paese che dice di essere musulmano fino al punto di vietarti di fumare per strada durante il Ramadan. Ma l’albero fa soldi e ti pare che rinunciano a regalarlo ai tanti ospiti stranieri che decidono di passare le feste a trenta gradi, quando fa freddo. Anni fa ne hanno inventato uno addirittura del valore di undici milioni di dollari, con diamanti e zaffiri, giusto per battere il record. Poi però a Ostia, la mia città, la preside zelante di un asilo ha vietato la scuola a Babbo Natale perchè potrebbe spaventare i bambini non cattolici. Ecco, siamo a questo punto. Senza che nessuno l’abbia chiesto.
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