Oggi un kamikaze ha ucciso tredici persone a Bengasi, in Libia. In Siria altri due reporter morti (e quattro rapiti). Si muore in tutto il mondo e parlo dei giornalisti di cui tengo conto: in Africa, nelle Filippine, in India e ancora, dopo dieci anni dalla fine “ufficiale” della guerra, in Iraq: a Mossul, a Bassora, in Kurdistan. Sono già 120 le vittime e l’anno non è ancora finito.
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