“La notte è trascorsa nell’oscurità. Il nostro campo era intenzionalmente lasciato al buio. Ogni luce era spenta. Il cielo che si vedeva era diverso, pieno di stelle. Alzando lo sguardo in alto sono rimasto per un pò a pensare. Ragazzi come me, che hanno trascorso gli ultimi mesi in questo posto, vivendo questa parte della loro vita tra sforzi e disagi, per poi lasciarla andare via…”… e capire di essere noi le sole stelle sbagliate in questa immensa perfezione serale. (…) Ci sono momenti in cui il bene ed il male si confondono, ci sono momenti in cui la rabbia prevarica l’idea originaria, ci sono momenti in cui è naturale chiedersi perché… Essere in un paese ostile per il bene dello stesso.. è un paradosso… Ma bisogna tenere in mente che non è il paese ostile, ma una minoranza di chi lo popola… Essere militari significa credere fortemente nella pace, al contrario di quello che alcuni pensano”. Iraqi, un soldato italiano [12 novembre 2003].
L’ha ribloggato su carlenrico.
Una mia poesia, che dedico volentieri a questi ragazzi:
– È TEMPO –
Sulle dune della realtà sciolgo
il mio anelito.
Dono smarrito
in qualche angolo del silenzio,
nei teatri del sopravvivere
a tutto e a sé stessi,
nelle balere dell’ intelletto,
nei luoghi fatui,
di varia umanità in transumanza.
È tempo
è tempo che volino i pensieri.
Niente più parole,
solo un desiderio d’ Infinito.