Li hanno ripescati ieri, in quella stiva del peschereccio diventata la tomba di centinaia di migranti: madre e figlio erano lì, pressati tra decine di corpi, ancora uniti dal cordone ombelicale. Non si può dire se il parto sia avvenuto prima o durante il naufragio, ma il piccolo è una persona: la vittima n° 289. E’ in una bara accanto alla mamma.” (Ansa)
C’è chi si turba per certe storie, magari s’infastidisce pure, perchè è difficile poi sostenere che arrivano valanghe di criminali, che queste non sono persone che chiedono aiuto. E allora usano un termine per cancellare l’umanità, che prescinde dalla politica. Gridano subito al “buonismo”. D’ora in poi ne userò uno anch’io, ed è equivalente: “cattivismo”. Che fa straordinariamente rima con un altro: egoismo.
L’ha ribloggato su carlenrico.
Egoisti lo siamo tutti. E gridare all’egoismo non fa che accentuarlo. Ma sul cattivismo ce ne sarebbe da dire…delle belle.
– hanno cercato di convincermi che le percezioni della Vita fossero soggettive…invece è una conferma: la vita E’ (oggettivamente) solamente un incubo – .
In termini psicanalitici nel nostro inconscio esiste tutto dal crudelissimo HITLER alla dolcissima MADRE TERESA DI CALCUTTA, quindi siamo tutto.
L’ evoluzione della specie ha sublimato le nostre insaziabili spinte aggressive per avere il potere, l’egemonia ed il predominio sul gruppo e sulle femmine, la spinta all’accumulo insaziabile, tutto nasce e nasceva nel primitivo, dall’istinto di conservazione della specie…avere tanto cibo e tante donne per perpetuare la nostra personale specie.
L’evoluzione intelligente ha costruito valori morali e principi sociali indefettibili che favoriscono la cooperazione e quindi la debole razza umana organizzata in specializzazioni, divisone del lavoro sempre più qualificato e predisposizione di procedure sempre più raffinate ha creato la meraviglie delle civiltà….viviamo cento anni ed abbiamo miliardi di cose grazie ad un pensiero infinito…mentre prima, al massimo, il maschio predominate aveva 3/4 femmine ed un territorio dal diametro di qualche centinaio di metri e viveva circa 20 anni.
QUINDI SIAMO CATTIVISSIMI, quando, ritorniamo primitivi ed abbiamo paura che il nostro ben’avere non benessere, bell’essere, ben d’essere ci sia sottratto da altri che hanno poche cose e giustamente ne desiderano tante…non si sentono diversi da noi…noi invece vogliamo gli schiavi che ci servono e basta….cari miei quante regressioni di comodo, quando ci rifiutiamo di usare la nostra immensa arte del pensare ed arte del fare…per crescere e rifiutiamo la relazione, la cooperazione paritetica e cerchiamo il dominio
Essere primitivi è semplice e facile però distrugge l’etica e l’estetica delle nostre civiltà ovvero la bellezza della democrazia e della repubblica
Quando torniamo primitivi cerchiamo le suggestione di capi carismatici manipolatori, torniamo sudditi che lasciano il pensiero al delirante e narcisista tiranno di turno e si… pensare, elaborare concetti, sviluppare cognizioni, ascoltare il pensiero degli altri è troppo faticoso meglio affondarli nel mare se disubbidiscono.
ciao peppo
Bello… mi piace come ragioni, sottoscrivo.
Ner romanesco er cattivo se dice: boja, provo co bojismo
La cultura, dunque la cultura è fondamentale. Essa si mostra come un modo specifico dell’esistere e dell’essere in lei si fonda la distinzione capitale fra ciò che l’uomo è e ciò che egli ha, fra l’essere e l’avere. Attraverso di essa l’uomo trasforma il mondo trasformando se stesso. L’avvenire dell’uomo quindi dipende dalla “cultura” ma credo che il sapere deve continuamente coniugarsi con la saggezza: La cultura ha in ogni caso un significato specifico che va oltre la singola persona. Essa deve ritenersi come il bene comune di ciascun popolo. l’espressione della sua dignità, libertà e creatività: la testimonianza del suo cammino storico. La sovranità quindi, che ogni nazione possiede in virtù della propria cultura, non deve permettere mai che questa diventi preda di qualche interesse politico o economico e di conseguenza vittima di totalirismi, imperialismi o egemonie, per le quali l’uomo non conta che come oggetto di dominazione e non come soggetto della propria esistenza umana.L’interesse per la cultura è, prima di tutto un interesse per l ‘uomo e per il senso della sua esistenza. Ma riusciremo mai a capirlo?