Litigata è una parola un pò forte: era impossibile litigare con una persona paciosa, ironica e tollerante come Baldoni. Diciamo che per un paio di giorni abbiamo avuto uno scambio di vedute. Quella discussione è servita proprio a capirci. Tutto era nato dal primo viaggio di Enzo a Najaf. Era andato con la Luna Rossa e io mi ero rifiutato perchè in realtà non mi fidavo: era un viaggio senza garanzie e non potevo lasciare scoperta la postazione Rai di Baghdad. In quel momento ero solo in Iraq. Enzo l’aveva presa a male e mi aveva dedicato un commentino pepato sul suo blog. Io gli avevo risposto risentito e lui aveva subito fatto generosamente marcia indietro. Tutta la discussione si era sviluppata attraverso email. Cercando nei ricordi, come mi capita sempre ad agosto, per conservare la memoria ma anche forse per scoprire nuove tracce su una fine dolorosa e tuttora misteriosa, ho ritrovato quegli scambi. Non avevo mai pubblicato quelle email perchè le consideravo una questione nostra privata. Ma ora voglio farvele leggere intanto per scoprire parole inedite (sempre preziose) di Baldoni. Nel finale c’è la frase geniale su chiacchiere e politica che ormai uso come incipit. Servono anche per mostrare che razza di uomo era e, fra le righe, al di là della nostra piccola polemica, c’è anche una discussione più importante su un personaggio su cui eravamo in disaccordo e che forse (ne sono ancora convinto) non ha mai detto tutta la verità sull’ultimo viaggio. Eccole: guardate la data, era la mattina del 18 agosto, come oggi. Dopo altre ore di scazzi verbali al telefono satellitare, fino a notte inoltrata, il giorno dopo saremmo andati a Najaf, stavolta insieme. Dopo tanti anni posso ammetterlo: probabilmente l’ho fatto per orgoglio, per dimostrare a Enzo che anche i giornalisti professionisti hanno un’anima… Oltre che le palle, per dirla alla sua maniera. Quasi una sfida tra due inguaribili veri cronisti.
A: |
“pino scaccia” <pinoscaccia@yahoo.it> |
Da: |
“Enzo Baldoni” <egb@balene.it> Aggiungi alla Rubrica |
Oggetto: |
Mamma RAI |
Data: |
Wed, 18 Aug 2004 09:29:30 +0300 |
Ho letto il blog, e mi sono reso conto di aver scritto una cosa
che si prestava a interpretazioni non nette, peggio malevole.
Ho scritto, per chiarire la mia posizione:
"Pino Scaccia ha ragione, ne abbiamo parlato insieme:
il ritorno era incerto, e nella sua posizione non poteva
fare altro che restare al suo posto di combattimento.
L'assenza della RAI non va certamente addebitata a lui,
ma soprattutto all'azienda che lo lascia solo con la sua piccola
troupe ad affrontare un carico di lavoro
e di stress veramente alto". E questo è il mio pensiero.
Ora faccio correggere anche il testo del blog. e.
La troupe non è piccolissima, è una troupe giusta:
un giornalista, un operatore, un montatore, un autista,
un producer. Solo che dopo un anno e mezzo per agosto questa
troupe lavora per tutti i Tg, magari superando le polemiche
quando la Rai arriva in forze. Un'altra troupe simile sta a
Nassiriya. Due troupes in Iraq. Mentre nè Mediaset nè altri
stanno qui. La scelta è stata mia.Ricordati che ti ammiro ma
le nostre posizioni sono diverse. Il problema è che tu tifi
troppo per il capo della cri qui a Baghdad, poi ne parliamo:
ha fatto errori. p.
Da: |
“Enzo Baldoni” <egb@balene.it> Aggiungi alla Rubrica |
Oggetto: |
Re: Mamma RAI |
Data: |
Wed, 18 Aug 2004 16:32:44 +0300 |
A: |
“pino scaccia” <pinoscaccia@yahoo.it> |
Certo che le nostre posizioni sono diverse, Pino: tu sei
caricato di responsabilità - verso l'azienda, verso
il mondo politico, verso gli ascoltatori - che io non ho.
Tu sei un professionista, io un dilettante - al massimo
un dilettante nel senso nobile della parola. Non credere
che non valuti a fondo quanto sia fortunato a poter
decidere da solo. Non credo, davvero, che nessuno mi debba
nessuna ammirazione: faccio una cosa che mi piace, mi diverte
e mi arricchisce, tutto qui. Non ho particolari meriti se non
una fortuna a volte perfino imbarazzante.Non vorrei entrare in
una polemica sulla CRI, meno che mai con te che sei un compagno
di trincea, nel momento in cui a Najaf, a Baghdad, a Kut,
a Nassiryia a Falluja la gente muore.
Lasciamo che siano i fatti a parlare. Il resto sono chiacchiere
e politica, tutte cose da cui voglio tenermi lontano. e.
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About pinoscaccia
già redattore capo Rai
inviato speciale Tg1
Sentirti parlare o scrivere come in questo caso di Enzo, è sempre emozionante
quel giorno in cui è stato ucciso la fortuna era girata a guardare da un'altra parte
che emozione…uno scambio sincero fra due uomini onesti. Merce rara, ormai…
Ho recuperato la testata di Bloghdad
quanto mi dispiace non poterti aiutare in questa operazione di recupero come facevo un tempo, pi’…anch’io ho perso molte cose, ho avuto altre prioritàma sappi che ti sono vicina e ti ringrazio per quello che fai….
Lo so ;)))
Noooo!!! Grande Pino! Molto ma molto felice di potermi soffermare in un luogo virtuale dove ci si ricorda di Enzo e magari si scrive non solo ricordandolo ma anche cercando, in un certo senso, di imitarlo…Mi piacerebbe si facesse la stessa cosa per Ilaria Alpi. Ho amato tantissimo anche lei. Dico sempre che se un giorno rinascessi vorrei diventare come lei!
Ilaria era una giovane ma cocciuta cronista da cui prendere esempio che merita di essere ricordata e amata. Ma Baldoni era qualcosa di diverso.
Si forse, anzi sicuramente hai ragione. Tu lo conoscevi meglio di tutti noi. Se possiamo unire le forze e aiutarti in quest’opera di recupero dicci come. Saremo tutti molto contenti di ritornare squadra come ai vecchi tempi e lavorare per un fine comune. Far rivivere il blog, dove puoi soffermarti a pensare e dove la lentezza ti fa gustare le parole è una grande emozione…almeno per me. Dicci come possiamo interagire e io ci sono. P.s.: non si può recuperare il suo pc?
L’amicizia è avere il coraggio di ribattere l’altro.
Qualcuno potrebbe pensare che sia frutto di un implicito stato di competizione, invece è uno scambio sincero di opinioni e sano rispetto.
Baldoni e Scaccia, due giornalisti che hanno fatto vero e coraggioso giornalismo. Il primo il destino ce lo ha tolto, il secondo invece…ci farà emozionare ancora facendoci rivivere Baldoni.
Solo tramite Scaccia possiamo rispolverare il ricordo di Baldoni, per tutti coloro che possono averlo dimenticato e, nello stesso tempo, farlo invece conoscere a chi nn lo ha mai conosciuto.
Un pezzo di storia contemporanea.
si capisce quanto fosse profonda la vostra amicizia!
soprattutto vera, perchè non nascondevamo anche i nostri dissensi
Il sig. Baldoni era purtroppo un povero presuntuoso che pretendeva dall’alto del suo essere arrivato di poter insegnare qualsiasi cosa a chiunque. È tra le persone che mi ha più ferito in vita mia, pur non conoscendolo, ma devo riconoscergli l’impengo e l’umanità di aver voluto viverfe in prima persona una situazione impossible. Ma perdonatemi, tanto so che il sig. Nessuno non va ascoltato, però la divinizzzazione di questa persona è diventata il pretesto per giustificare qualsiasi pochezza della pubblicità Italiana. Lo trovo triste, fuori luogo e tutto sommato anche banale.
questioni personali? sei un pubblicitario?
lo ero, lui è uno di quelli che mi ha ucciso. Ma era bravo davvero.
mi dispiace, ma lui adesso è morto davvero
Ho sottolineato il suo essere un eroe. E continuerò a sottolineare che le persone come lui hanno ucciso una generazione che aspirava al “fare” e si é trovata di fronte ad un mondo di presuntuosi incapaci di guardare oltre al proprio essere. Io non so chi sia lei, non so neppurr chi sia Enzo Baldoni, ma so che se qualcuno mi apre una porta, mi fa accomodare e poi mi serve di un bicchiere di trielina senza neppure spiegarmi il perchè so che é una persona indegna di essere definita tale. Onore e gloria e chi ha fatto bene, ma come nel tao in ogni bene c’é un po’ di male. Io sono quel po’ di male. Ma presto finirà perché grazie a tutto questo, grazie anche ad una risposta “shock” come la sua, chi come me ci ha creduto, ha passato un esistenza inutile che é inutile proseguire. Grazie, guru della comunicazione. Vi voglio bene.
rilassati…
io non ho dato una risposta choc, ho dato semplicemente una risposta da cronista
è quel che è successo
il resto non lo conosco e non mi appartiene quindi non mi coinvolgere per piacere
e la mia onestà è provata dall’aver accolto il tuo sfogo assolutamente personale
Una proposta per il 26
Penso farà piacere rileggere la trascrizione (che io sappia, inedita) dell’intervista radiofonica rilasciata da Enzo l’11 agosto 2004. Non so esattamente perché, ma l’ho sempre considerata il punto di partenza per tutte le successive riflessioni sulle vicende che hanno portato alla morte di un uomo che si è voluta essere inspiegabile.
Un abbraccio, Pino e tutti.
http://pipistro.blogspot.it/2005/06/chi-erano-e-che-fine-hanno-fatto-i.html
domani la leggerò con calma e la riporterò su “blog paralleli” (hai visto che almeno ho recuperato la testata di bloghdad?)
visto!
sembra una vita fa e sembra ieri…
grazie Pino.
buona sera ricordi che rendono viva una persona quanto una professione
Grazie Pino.
Gloria
Grande Enzo. E grazie a te che ci impedisci di dimenticare! :)
Ci sono stelle che non si spengono mai