Ha sulla coscienza la vita di quattro persone, ma se l’è cavata con una pena di appena due anni e senza fare un solo giorno di carcere. Si chiude nel peggiore dei modi la triste storia della famiglia Quinci, interamente distrutta per colpa di Fabio Gulotta, 22 anni, che il 15 gennaio dello scorso anno sfrecciava con la sua Bmw per le stradine di Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, a 120 chilometri all’ora. Nell’impatto con una Fiat 600, sulla quale viaggiava la famiglia Quinci che stava rientrando a casa, morirono i piccoli Martina e Vito, di 12 e 10 anni e la madre Lidia Mangiaracina di 37 anni. L’unico a sopravvivere all’incidente fu il capofamiglia, Baldassare Quinci, 43 anni, maresciallo dell’ aeronautica che sei mesi dopo s’impiccò. Fiaccolata per chiedere l’omicidio stradale
Come possono dei giudici dare una pena di questo tipo??? Ma valgono così poco le vite di 3 persone?? Anzi 4…
Quando ho sentito la notizia al tg sono rimasta allibita…. come si fa a credere alla giustizia….
Questa è la nostra giustizia :(
Terribile dimostrazione del fatto che l’Italia è interamente da rifondare. A partire dal concetto di giustizia.
terribile questa storia, non sapevo agghiacciante, non si puo’ non far pagare, due anni? non ci posso credere , ma dove sta la giustizia , in questo periodo sto toccando con mano di quanto sia difficile vivere in un paese ipocrita e menzognero
buona sera Pino ma come hai fatto in tutti questi anni per tutte le cose che hai visto in Italia e fuori a resistere a tanto malessere e mostruosità ?
ci si addestra (ma resta tutto dentro)
:(
[OT Terremoti] Isola di Taiwan ancora sotto stress sismico dopo la violenta scossa di qualche settimana fa…
Euro-Med: http://bit.ly/b7y4kh
…Caro Pino con le nostre attuali leggi tutto è possibile .
Lo stato ipergarantista nasconde fra le sue pieghe contorte e talvolta ammuffite anche questi aspetti paradossali. Le fiaccolate, e lo dico senza ironia e cinismo, hanno un grande valore civile ma al tempo stesso un bassissimo impatto politico soprattutto con questo nostri politici incapaci . In questo momento poi, dove la priorità è fare cassa figuriamoci……mah! La nostra storia è talmente satura di ” storture giudiziarie” che se dovessimo andare in processione non basterebbe tutto lo “stivale”.
Ma cosa prevede questa legge sull’omicidio stradale esattamente? cioè è omicidio stradale con incidente provocato sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, o lo è in ogni caso a prescindere?
Comunque insieme alle legge ne farei un’altra per impedire alle case automobilistiche di fare auto ad alta velocità… è a monte che va risolta l’incoscienza, come sempre, c’è poco da fare. – così come lavorare su corsi accelerati di civiltà, compresi abusi di sostanze, visti degrado e violenza a cui siamo arrivati.
Il Paese culla del diritto , con una normativa vergognosa nella specie!
La proposta di legge per l’omicidio stradale prevede una quarta forma di omicidio (dopo volontario, colposo e preterintenzionale), che copra le lacune del dolo eventuale e della colpa cosciente, ritenute da molti fattispecie troppo interpretabili per garantire una pena equa. Vi rientrerebbero le condotte caratterizzate dall’ebbrezza (alcolica e da stupefacenti). In buona sostanza si andrebbe dagli attuali minimo 3 massimo 10 anni di carcere a pene minime di 8 e massime di 18: questo comporterebbe che anche con patteggiamento e rito abbreviato si farebbe almeno un giorno di carcere o di misura restrittiva. Secondo me, però, la vera sanzione sociale è prevedere l’ergastolo della patente: a condotte reiterate e recidive, dovrebbe esserci questo automatismo: non guidi più.
Ancora si sta discutendo. C’è chi ritiene la “colpa cosciente” quasi simile all’omicidio volontario. E comunque spetterebbe ai giudici, in caso di strage, comminare la pena massima e non la minima. Se uccidi in stato di ebbrezza anche otto anni sarebbero pochi, considerando poi i benefici. Sono d’accordo per il ritiro della patente, ma che significa “condotte reiterate e recidive”? Cioè se si coglie l’automobilista più volte nelle condizioni di “incoscienza”, presumo. Senza aspettare che compia qualche strage.
Si, ma anche questo è un concetto su cui si dovrebbe discutere di più… Secondo molti, l’ergastolo della patente dovrebbe essere applicato ai cosiddetti “grandi eccessi” (tipo 100 all’ora in centro urbano) e alle grandi ebbrezze da cui vengano accertati stato di etilismo cronico o di tossicodipendenza. Ovviamente la discussione dovrebbe servire a calibrare bene le fattispecie, ma per uno come Gulotta (il 22enne condannato a due anni), che dicono abbia provocato qualche anno fa un altro incidente con feriti, dovrebbe essere un automatismo. Se poi, dopo dieci anni, al termine di un percorso di analisi del comportamento, dimostrasse di aver cambiato atteggiamento, allora si potrebbe anche riprovare…
Alla colpa cosciente e al dolo eventuale, io credo poco, per quello che può valere il mio pensiero… Ho personalmente assistito a un processo (dopo essere intervenuto in diretta) che vedeva come imputato un giovane che imboccò l’A1 contromano con la madre a bordo. Si schiantò contro due macchine, un centinaio di metri dopo: lui, ovviamente, uscì illeso; la madre morì sul colpo (ricordo i suoi occhi come se fosse accaduto ora e non nel 2002), un giovane in una delle auto ebbe entrambe le gambe fratturate ai femori contro il bacino. Fu arrestato per omicidio volontario e poi, in appello, a colposo semplice… Si era sbagliato, disse…
Beh, nel caso che citi sembrava eccessivo anche a me l’omicidio volontario: mica l’aveva fatto apposta, cioè volontariamente, di imboccare l’autostrada contromano. Quello, secondo me, è proprio il caso di omicidio colposo. Diversa è la responsabilità di uno che si mette al volante “cosciente” di essersi drogato o ubriacato, cioè “consapevolmente” a rischio (insomma, tipica situazione da omicidio stradale più vicina al volontario che al colposo). Ovviamente è solo il mio parere.
Vero. Avrei dovuto aggiungere che era ebbro e che alcuni testimoni lo avevano visto passare ad altissima velocità al casello mentre la madre urlava… Al processo qualcuno ipotizzò che di trattasse di in tentativo di omicidio-suicidio. Gli riuscì solo il primo…
Beh, allora è diverso. In questo caso l’omicidio colposo semplice è troppo poco…
Sono d’accordo sul ritiro immediato della patente – in stato di grave ebbrezza o sostanze stupefacenti o incidenti gravi e dolosi – ma non sull'”ergastolo della patente”, sempre per il discorso che nessuno rimane ‘fermo’ lì dov’è nella vita, bisogna capirlo questo una volta per tutte. Si può anche peggiorare, perfino involvere, ma sicuramente NESSUNO è mai lo stesso di 3 anni fa o cinque mesi fa o quindici minuti fa.
O si va avanti o si torna indietro nella vita, o si migliora o si peggiora, ma sicuramente restare fermi, cristallizzati, è impossibile per chiunque.
Bisogna verificarlo sui fatti se è cambiato o no, se si è curato o no, se ha intrapreso un percorso oppure no, e in quel caso restituire o continuare a revocare la patente.
E comunque insisto che si possono escogitare tutte le pene del mondo ma non fungono (purtroppo) da deterrenti.
Lo vediamo dai FATTI, sempre, non è che lo dico io come una teoria strampalata.
Sanno benissimo che con quei bullismi in auto possono provocare una strage a se stessi e agli altri: evitano di fare gli imbecilli? NO.
Sanno benissimo (d’accordo con Pino) che al volante in quelle condizioni strafatte non sono in grado di guidare: lo evitano? altrettanto NO.
Come sanno che non possono guidare se gli è stata ritirata la patente ma magari guidano lo stesso, ecc. ecc. ecc.
Morale: niente funziona se non parte da DENTRO, come presa di coscienza interiore, di CON-SA-PE-VO-LE-ZZA !
Altrimenti quegli imbecilli che guidano come bulli, a 200 all’ora o coi semafori rossi non sarebbero così imbecilli!!
L’incidente ovviamente è un’altra cosa, non a caso si chiama “incidente”.
(e pure questa differenza sarebbe bene ricordarla, cioè tenerla ben presente).
Si, ma nell’incidente stradale, il fattore umano è quasi sempre predominante. Concordo con te che che l’essere umano cambi e concordo con te che un “fine pena mai” sulla patente sia il termine sbagliato. Allora proverò a usare una terminologia diversa: “sospensione a tempo indeterminato”, ove l’indeterminazione altro non sarebbe che un controllo accurato sull’eventuale “correzione” (altro termine che si presta a mille interpretazioni) del conducente. Ma io credo che non si possa semplicemente pensare a una sospensione come cautela della società: io credo che serva anche una sospensione della patente come sanzione. Non so… Penso che sarebbe come restituire un’arma a chi, pur avendola usata sconsideratamente (tipo sparare in aria a capodanno) abbia involontariamente ucciso qualcuno… Sto cercando di ragionare eh! Non impongo alcuno schema di pensiero…
Io penso che tutti hanno una coscienza, anche quelli che compiono le cose più tremende. E ritengo che su questa bisogna lavorare, non solo sulle leggi. Altrimenti tra un po’, di questo passo, ci sarà una specie di catalogo dove alla persona si dirà punto per punto cosa deve fare e non deve fare da quando si alza dal letto fino a fine giornata (e manco è detto che lo faccia oltretutto – appunto).
E’ il discorso sulla libertà…che faceva Gherardo Colombo, proprio riportando anche l’esempio della velocità sulle strade; e prima di lui Dostoevskij con “Il grande Inquisitore”.
E Kant, con “la legge morale dentro di me” (cioè dentro se stessi).
E Augias, o chi da lui, che ricordava come la libertà NON è quella di passare col semaforo rosso… quella è la NON-LIBERTA’, il burattino dentro di noi che ci gestisce in base agli istinti del momento.
E Soloviev quando, parlando a Dostoevskij, gli dice quanto sia fondamentale non aspettarsi l'”amico” dall’esterno che ci faccia del bene, ma esserlo noi…essere noi stessi che abbiamo qualcosa di bello di piacevole di amore, da offrire… all’altra persona (e SENZA IMPORGLIELO, questo è un altro concetto semplice semplice da mettere in cima alla lista, che lo aggiungo io).
Insomma così. L’evoluzione di sè…lo scopo della vita.
Ma come arrivarci a quest’evoluzione armoniosa… e rivoluzione estetica, che dovrebbe farci camminare tutti in punta di piedi l’uno con l’altro… io proprio non lo so.
Quando uno ammazza quattro persone c’è poco da fare filosofia. La macchina equivale alla pistola. Quantomeno prima vengono le leggi, che servono alla convivenza civile, poi eventualmente si può pensare alla coscienza.
@ Lorenzo (ti ho letto ora, quello di prima era un proseguimento da sola di un mio pensiero)
..ma che la patente sia sospesa per cautela o per sanzione, non cambia il risultato finale – e punto di partenza – che è quello fondamentale di rendersi conto…del proprio stato di imbecillità su cui lavorare e pure d’urgenza.
(quando dico che le regole sono per gli stupidi… questo intendo. Non che le regole non servano per il vivere civile, ovviamente, ma che la persona evoluta se le dà da sè… non ha bisogno di qualcun’altro che gliele dica dall’esterno. Tant’è che quando tutto questo procedimento non avviene, finanche le regole vengono tranquillamente trasgredite).
Ma nch’io non voglio imporre uno “schema” di pensiero, per carità… sono solo considerazioni, delle quali sono pur convinta, ma assolutamente spunti di riflessione non imposizioni.
Senza regole comuni ognuno se le darebbe da se. E ognuno ovviamente ha le sue. E’ come il tempo: certo che è una convenzione, altrimenti ognuno si farebbe i propri orari, come gli africani. Ma sarebbe il caos. Gli stupidi sono quelli che volontariamente trasgrediscono le regole.
Pino, io stavo facendo un discorso generale ora, non parlavo nello specifico di quello che ha sterminato una famiglia.
Ovvio che le leggi servono, e il carcere anche, ma stavo facendo un altro tipo di discorso ora, tutto qua.
Ma no, ma no!! Non sto parlando di “convenzioni”…..non sto facendo il discorso delle regole=convenzioni; o di essere “anticonformisti” Pino!
Sto parlando di regole MORALI… di evoluzione di sè… che se non partono da DENTRO hai voglia ad imporle da fuori. Che serve la “presa di coscienza”…. hai presente quando si dice “uomo avvisato mezzo salvato”? ma “avvisare” viene da “ad-visum”… porre davanti al proprio viso, e non capite che ci si può “avvisare”, porre davanti al nostro viso, soltanto da sè??
Questo sto dicendo.
Troppo sofisticato discutendo di una tragedia reale.
Chi ha le proprie regole morali non ha bisogno di essere avvisato. Gli altri sì, e pure puniti.
Sto parlando dell'”allargamento della coscienza”, l’UNICA – e ne sono convinta – che può risolvere le varie inciviltà, l’UNICO punto di partenza per evolvere e soprattutto per Scegliere (cioè la tanto millantata, osannata, straparlata Libertà – quella vera).
Finchè non si arriva a QUESTA concezione dell’esistenza, cioè quella dell’evoluzione di sè…. come valore della vita stessa, la vita non avrà mai valore, e tutto sarà fattibile per taluni che si svegliano la mattina e fanno esattamente quel che gli gira senza il minimo appello a una coscienza MORALE, morale, morale…. verso ciò che NON si fa!
E infatti lo vediamo no? dal correre con la macchina come schegge allo sparare in aria, dagli atti più imbecilli e in-coscienti a quelli più atroci (e altrettanto non-coscienti), in una parola: storditi. Alla faccia delle regole, per l’appunto “esterne”. (cioè fuori da loro stessi, anzichè dentro di sè).
E allora che facciamo? Aspettiamo l’allargamento delle coscienze?
Nel frattempo la società deve difendersi.
Infatti. Appunto perchè diventa sempre più urgente difendersi… da quelli che io chiamo “vari livelli di coscienza” – che quando non sono abbastanza ampliati diventano a dir poco un problema.
Infatti riporto qui quanto già scritto, di Gherardo Colombo, già riportato sotto un altro post (abbi pazienza, sopportatemi, fammi dare un filo logico e di comprensione… soprattutto, del discorso).
(…) Insomma, l’essere umano è talmente imperfetto da non saper diventare adulto, e per questo deve essere costretto a rimanere un eterno bambino.
“Peraltro, (..) ancora oggi molte persone sembrerebbero preferire la mancanza di libertà. Chiedono di essere condotte (come quando è proprio il consenso popolare a permettere l’affermarsi di un dittatore – è interessante in proposito rileggere Samuele I, 8, 6-20) o di essere controllate (come accade quando si invoca maggiore repressione se si constata che le regole non vengono rispettate, per esempio chiedendo maggior polizia sulle strade per far osservare i limiti di velocità: è come se si dicesse ‘obbligateci ad andare alla velocità consentita, perchè se siamo liberi di scegliere preferiamo non farlo’ con l’atteggiamento mentale da stato di minorità (rimanere minorenni per tutta la vita) che Immanuel Kant evidenzia in Che cos’è l’Illuminismo”.
“Il Grande Inquisitore sceglie come rimedio la strada del riservare a se stesso il monopolio del sapere e del discernere, e dell’imporre la privazione della libertà agli altri ‘alleggerendo’ l’umanità dal peso della responsabilità”.
Dunque – fermo restando che leggi e punizioni restano… come ho già detto – questo voglio dire: non “aspettare che allargano la coscienza” e nel frattempo fargli fare ciò che vogliono, ma Responsabilizzare…..un’umanità (una società) perennemente “infantile”, e non nel senso bello del termine, purtroppo.
E siccome siamo tutti responsabili… di quanto avviene intorno a noi – Dostoevskij l’aveva espresso così: “tutti abbiamo colpa di tutto”, ma a me parlare di “colpa” non piace, preferisco il concetto di “responsabilità”, che ne implica molti altri ancora piuttosto che… “battersi il petto”, tra cui il mettersi in discussione – siamo o dovremmo essere tutti responsabili della società (ora regredita e incivile) che abbiamo creato e che creiamo.
“Errare”… nel suo duplice significato, ha un’unica radice, e ci riguarda tutti.
Il “fattore umano” dell’errore (da errare) fa parte di ognuno di noi: è proprio il senso della vita stessa…
Certo. E infatti chi sbaglia paga (o dovrebbe pagare).
E certo. Su questo siamo assolutamente d’accordo.
(più che altro “pareggia”…il male che ha provocato; non “punizione” ma “pareggiamento”, nel senso che torna incontro quello che si è provocato – con l’aggravante o meno dell’intenzione, naturalmente. Qui il discorso si amplia ma un discorso del genere l’ha fatto anche Ermanno Olmi, se proprio ho bisogno di ‘giustificare’ sempre con una parvenza di “ufficialità” di voci più autorevoli, quello che, detto soltanto da me, suonerebbero solo come una fesseria).
Sono stato in coma 13 giorni, centrato da un ragazzo ubriaco (1,78 g/l, mi sembra di ricordare), che è stato in coma a sua volta. Non gli è stato contestato alcunché. Non ha scontato nulla, in termini di sanzioni. Nulla. Ci sono rimasto un po’ male. Non mi sembra giusto…
Infatti non è assolutamente giusto.
Io purtroppo non posso che offrirti la mia solidarietà.
Anch’io Lorenzo ti dò tutta la mia solidarietà, sono sinceramente con te!
Sono assolutamente d’accordo che la giustizia fa acqua da tutte le parti, e a maggior ragione in quelle condizioni, che non è stato certo un incidente casuale.
(non era un discorso buonista o contro le leggi e le sanzioni , davvero, ma altro genere di considerazioni pure se un po’ complicato.. in generale).
Ubriaco e drogato al volante ha ucciso un ragazzo di 27 anni e ridotto in fin di vita la fidanzata 33enne incinta. E’ accaduto la notte scorsa a San Basilio in via Fiuminada. L’uomo, un 29enne di Tivoli, dopo aver dato in escandescenza in un bar, era stato notato da alcuni automobilisti lungo via Tiburtina: a bordo del suo furgone, infatti, ha urtato diverse macchine in sosta. Il veicolo, condotto dall’uomo in preda ai fumi dell’alcol e della droga, ha poi svoltato per via Casale di San Basilio dove poco dopo ha centrato in pieno, frontalmente, l’auto con a bordo i due giovani. Il ventisettenne è morto in ospedale. La ragazza è ricoverata al Policlinico Umberto I. Sul posto le volanti della polizia e il commissariato San Basilio.
E intanto credo continuino le masturbazioni mentali per dare una connotazione di norma penale a questi comportamenti, ma intanto l’ipergarantismo attuale e decisioni discutibili giudiziarie connesse lasciano a piede libero questa gente!