L’ultima parolina magica per definire l’ancora invisibile matrice dell’attentato di Brindisi è “pista paramafiosa”. Che praticamente non significa niente ma è per spiegare quello che un poule di cento investigatori non riesce a spiegare. Significa in sostanza una via di mezzo, un mafiosetto con motivazione personali. Il preside dice: ha le ore contate. Forse intuisce chi è quello che ce l’ha con la scuola mentre s’intrecciano storie di bidelli e professori che ricordano minacce e rivalse. Certo è che finchè il bombarolo è in giro nessuno sta tranquillo.
Ha le ore contate… Speriamo che il timer funzioni.
Per dichiarare che ha le ore contate o sospetta veramente di qualcuno come ipotizzi tu, oppure ha la speranza che sia veramente così…
Se sospetta di qualcuno spero che sia un sospetto concreto e non una caccia al mostro.
Concordo e soprattutto se fermano qualcuno, prima di farne il nome che si accertino veramente che sia il colpevole, visto il rischio corso da una delle persone che è stata fermata in precedenza
io credevo esistessero le PARAFARMACIE, i PARACULI, la PARANOIA ma la PARAMAFIA mi mancava…
Bisogna sempre adeguarsi… Vedrai, visto che non ci capiscono niente, adesso inventeranno anche il paraterrorismo per dire che sì, sono terroristi ma solo a metà… Il guaio è che ormai vivacchiamo tra parainquirenti e paraservizi.
…posso aggiungere sottovoce i parapolitici ?….. :)
Ma certo! Pensavo rientrassero già nella categoria paraculi. Però la lista è lunga: personalmente aggiungerei anche i parasantoni e i paraprofeti. Insomma, è proprio una povera paraItalia.
ahahahahahah grandioso !!!
Rivolta più a chi prepara le veline per la stampa e a chi le recita, piuttosto che a chi sta (realmente) indagando.
Ci sono alcuni fatti:
– una scuola,
– delle ragazze,
– la probabilità di uccidere,
– un presunto esecutore maldestro.
Nulla porta alle piste di routine.
E’ tanto difficile ammettere che il caso potrebbe essere estraneo a schemi precotti?
Sono d’accordo. Sembra evidente a questo punto che è un caso assolutamente a se stante…appunto forse hanno inventato il neologismo investigativo. Comunque potrebbe non essere nuovissimo se si fa strada l’ipotesi di una specie di unabomber.
Infatti. E in più mi concentrerei sulla allucinata scelta delle vittime.
Se è vero che il killer ha voluto colpire proprio le ragazze di Mesagne (disinnescando e poi riattivando l’ordigno) è un elemento qualificante in più…
Purché non finisca come la storia infinita dell’unabomber …
…se è, come io credo, un avvertimento mafioso finito male non sarà difficilissimo prenderli considerando la schiera di informatori di cui si avvalgono le forze dell’ordine.. se viceversa fosse un cane sciolto la cosa si complica di più perchè le indagini devono gioco forza avvalersi anche della fortuna o magari di qualche mossa incauta dello stronzo bombarolo…
Due fotogrammi inediti del responsabile dell’attentato davanti all’istituto professionale «Morvillo Falcone» di Brindisi, sono stati mostrati dalla trasmissione «Quarto Grado». Si tratta di un uomo in giacca scura e camicia chiara parzialmente abbottonata; chiari anche i pantaloni, sportive le scarpe. I capelli sono corti e scuri e porta un paio di occhiali da sole. L’uomo avrebbe trasportato le bombole usate come esplosivo con un pickup.
SUSPECT MONACO PACKAGE DETONATED
A bomb disposal expert was called in to undertake a controlled explosion of a suspect package in the paddock for the Monaco Grand Prix on Thursday night…
MORE: http://bit.ly/JsXDQj
ecco il video integrale del presunto attentatore di brindisi guarda
Comunque io sono contraria alla diffusione di questi video, a momenti viene condannato e linciato un innocente.
E basta…..facessero lavorare (seriamente) gli inquirenti!
Il video è stato diffuso dagli inquirenti. Che evidentemente hanno bisogno di aiuto.
Le indagini sull’attentato alla scuola «Morvillo» di Brindisi in cui è morta la 16enne Melissa Bassi potrebbero essere ad una svolta. Secondo indiscrezioni, non confermate dagli inquirenti, una persona è da alcune ore sotto torchio e sottoposta ad accertamenti stringenti per verificare se è l’attentatore ripreso dalle telecamere di un chioschetto mentre preme il telecomando. Stando sempre alle indiscrezioni si tratterebbe di un uomo originario del Salento che avrebbe fatto tutto da tutto da solo, fabbricando e poi facendo esplodere il rudimentale ordigno composto da tre bombole del gas collegate tra di loro. Non ci sarebbe dunque alcun coinvolgimento della criminalità organizzata, ma di una «vendetta privata». La polizia si mantiene comunque estremamente cauta per evitare di ripetere gli stessi errori fatti nei giorni successivi alla strage.