La prima frase pronunciata dall’uomo preistorico fu -”stai zitta”- Secondo gli antropologi è un chiaro segnale che le corde vocali si svilupparono, in origine, nelle donne.
: ) :) :) qui nessuno è permaloso, credo…tanti auguri :) :) :)
buona sera questo lo disse e mi è rimasta mitica come citazione anche Tarricone nella prima edizione del Grande Fratello ah ah ah ma questo lo dico anche io come donna alle altre donne…
Molto bella la foto (reporter a 360°!). Mi sono sempre chiesto se fosse lecito fotografare donne di religione islamica. A volte mi è capitata l’occasione, ma nel dubbio ho sempre evitato.
Colgo l’occasione per fare gli auguri alle donne che seguono questo blog. :)
Beh, di una “festa” passata sotto silenzio – come tutte le “feste”, almeno per me, ridotte a tradizioni, etichette, simboli e stereotipi – posso solo dire: AUGURI LIBERTA’.
EVVIVA LA LIBERAZIONE. Tutta……senza classificazioni e ulteriori divisionismi di categoria, di classe, di razza e quindi di sesso.
Auguri LIBERTA’…libertà interiore, libertà d’opinione, di pensiero, e di ‘essere’ o di ‘non essere’… ognuno al proprio livello, ma senza che quest’ultimo influisca sulla libertà altrui, determinandola.
Auguri alla libertà maschile: l’unica che può liberare (certi) uomini – dipende dal relativo ‘livello’, sempre – dal burattino interiore e i suoi determinismi “di natura”, istintuali e primitivi, talmente non autoeducati da regredire fino agli aspetti più perversi e contro natura, nella violenza su un altro essere – nella fattispecie come comportamento estremamente vile verso tutto ciò che è più debole. Cioè a tutti coloro che ancora faticano a comprendere come il pensiero, le opinioni e finanche i “giudizi” sono completamente liberi, ma le azioni , qualora ledano la libertà altrui: NO.
Auguri alla libertà femminile: quella di evoluzione sempre, ma anche quella che, per i medesimi motivi di cui sopra, ha lo stesso identico diritto nel libero arbitrio comportamentale e di pensiero, qualora non influisca sulla libertà altrui, ledendola. E che quindi…altrettanto chiede RISPETTO della propria sfera privata… in quanto prima di tutto LIBERA.
Auguri a quelle donne che compiono altrettante forme di violenza su altrettanti uomini… per istinti non autoeducati di vendetta, di gelosia, di possesso.
AUGURI…LI-BER-TA’ ! (scandito, è dura da capire).
Auguri a tutte quelle donne contro le stesse donne….qualora le altre non corrispondano ai loro schematismi. Di nuovo: AUGURI LIBERTA’.
E’ evidente che, donne o uomini, il motto diventa uno solo: “avanti e in alto!”. E vale per tutti, ma proprio tutti, gli esponenti di un’umanità, che riescano a guardare prima di tutto dentro se stessi.
NEL RISPETTO DELL’ALTRUI…LIBERTA’.
AUGURI….LIBERTA’.
Ma non ho ancora finito. (quando si parla di libertà potrei trascorrerci qualche ora a parlarne, cioè anche tutta la vita).
Qui c’è un pezzo di uno splendido articolo che per me ha fatto CENTRO. (relativo al “Se non ora quando”).
(…) La donna invitata a indignarsi, contrapposta alla donna che tale indignazione con i suoi comportamenti dovrebbe suscitare, è dunque il vecchio angelo del focolare lievemente rammodernato. Acrobata del quotidiano e dei sentimenti, tutta lavoro, casa e cura, produzione e riproduzione, madre di famiglia/moglie/figlia di genitori da badare, è «sacrificalmente» presente sulla scena pubblica come tesserata di un qualsivoglia partito, sindacalista, imprenditrice, volontaria. Il tutto per rendere «più civile, più ricca e accogliente la società in cui vive». Società – forse alle firmatarie è sfuggito – già assai più ricca e variegata di quanto loro sembrino pensare, visto che la forma famiglia eterosessuale, nucleare e non patogena è in via di estinzione come il panda gigante e la foca monaca. E poi, via, dopo tanti decenni di riflessione politica femminista sulla funzione-cuscinetto del maternage femminile sulle crisi di sistema del capitalismo, come non ammettere che nel frattempo le donne possano avere sviluppato altre strategie, altri sogni, altre pratiche, semplicemente altri desideri e magari qualche astuzia in più? Le autrici dell’appello sostengono che le donne/vestali di cui sopra «hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che – va ricordato nel 150esimo dell’Unità d’Italia – hanno costruito la nazione democratica». Oltre alla famiglia, entra pertanto surrettiziamente in campo la figura della nazione/patria: centocinquanta anni di edificazione storica sulle cui alterne e non sempre democratiche vicende le scriventi sorvolano, glissando così anche sul ruolo non sempre specchiato e talora schiettamente complice e servile delle stesse donne”.
(…) Quel che mi intristisce, mi inquieta e mi spaventa è che dietro il vostro invito a «risvegliarci» si nasconda una velata, forse inconscia, forma di razzismo intrisa di sessismo e di classismo: donne sacrificali (quelle che vanno a letto presto e si alzano presto) verso ragazze a ore (quelle che vanno a letto col capo), moralità verso apatia dei sentimenti, anime verso corpi. Noi, donne e uomini, siamo fatti di tutto questo. La contraddizione – o la complessità – è dentro di noi. Guai a chi ci divide, mettendoci gli uni contro gli altri e invitandoci alle crociate. Per chi, come me e come tanti, ha sempre diffidato della cosiddetta normalità, includere l’altro da sé, il diverso, è non solo doveroso, ma prudente.
Maria Nadotti
(Corriere.it)
E infine, dedicato agli “angeli del focolare”… come a tutti quegli uomini non-liberi che ancora concepiscono la donna come un oggetto di proprietà… auguro la visione di un film significativo: capendolo.
…et voilà, Francois Truffaut! (da Jules et Jim)
OT
Londra – (Adnkronos/Ign) – Sale la tensione tra Roma e Londra dopo il fallito blitz britannico che ha portato alla morte di Franco Lamolinara e Christopher McManus. Un portavoce di Downing Street alla BBC: “Londra ha mantenuto un regolare contatto con le autorità italiane durante il caso”. Ma il premier chiede spiegazioni: “Sbagliato non avvisarci prima, ora voglio capire come è andata”.
Pino annoto con un certo stupore, misto a rabbia, che la considerazione che abbiamo all’estero è veramente ai minimi storici. Dopo la vicenda dei due marò anche questa bruttissima storia ci riporta pesantemente ad un’amara realtà e cioè quella che POLITICAMENTE siamo considerati MENO CHE ZERO. Francamente non capisco fino in fondo questo comportamento, non capisco da dove nasca e perchè….
forse sarebbe il caso di posizionare in certi ministeri personaggi meno TECNICI e più POLITICI che abbiano un peso maggiore a livello internazionale. Il professore sarà un abile COMMERCIALISTA ma di politica, QUELLA VERA mi pare ci capisca veramente pochino….attendo fiducioso risvolti e chiarimenti convincenti in relazione a queste tristi notizie…
Reblogged this on Nel mio cielo al crepuscolo.
Sono donne anche loro e certe sono anche speciali
La prima frase pronunciata dall’uomo preistorico fu -”stai zitta”- Secondo gli antropologi è un chiaro segnale che le corde vocali si svilupparono, in origine, nelle donne.
: ) :) :) qui nessuno è permaloso, credo…tanti auguri :) :) :)
buona sera questo lo disse e mi è rimasta mitica come citazione anche Tarricone nella prima edizione del Grande Fratello ah ah ah ma questo lo dico anche io come donna alle altre donne…
L’ho avuto in omaggio da un mio amico “speciale”.
Ed io la voglio condividere con la nostra Tribù.
Molto bella la foto (reporter a 360°!). Mi sono sempre chiesto se fosse lecito fotografare donne di religione islamica. A volte mi è capitata l’occasione, ma nel dubbio ho sempre evitato.
Colgo l’occasione per fare gli auguri alle donne che seguono questo blog. :)
Grazieee!…. auguri a tutte!
( Marcello, devo dartene atto! :-P ;-)
Foto splendida e anche molto significativa
Grazie
Beh, di una “festa” passata sotto silenzio – come tutte le “feste”, almeno per me, ridotte a tradizioni, etichette, simboli e stereotipi – posso solo dire: AUGURI LIBERTA’.
EVVIVA LA LIBERAZIONE. Tutta……senza classificazioni e ulteriori divisionismi di categoria, di classe, di razza e quindi di sesso.
Auguri LIBERTA’…libertà interiore, libertà d’opinione, di pensiero, e di ‘essere’ o di ‘non essere’… ognuno al proprio livello, ma senza che quest’ultimo influisca sulla libertà altrui, determinandola.
Auguri alla libertà maschile: l’unica che può liberare (certi) uomini – dipende dal relativo ‘livello’, sempre – dal burattino interiore e i suoi determinismi “di natura”, istintuali e primitivi, talmente non autoeducati da regredire fino agli aspetti più perversi e contro natura, nella violenza su un altro essere – nella fattispecie come comportamento estremamente vile verso tutto ciò che è più debole. Cioè a tutti coloro che ancora faticano a comprendere come il pensiero, le opinioni e finanche i “giudizi” sono completamente liberi, ma le azioni , qualora ledano la libertà altrui: NO.
Auguri alla libertà femminile: quella di evoluzione sempre, ma anche quella che, per i medesimi motivi di cui sopra, ha lo stesso identico diritto nel libero arbitrio comportamentale e di pensiero, qualora non influisca sulla libertà altrui, ledendola. E che quindi…altrettanto chiede RISPETTO della propria sfera privata… in quanto prima di tutto LIBERA.
Auguri a quelle donne che compiono altrettante forme di violenza su altrettanti uomini… per istinti non autoeducati di vendetta, di gelosia, di possesso.
AUGURI…LI-BER-TA’ ! (scandito, è dura da capire).
Auguri a tutte quelle donne contro le stesse donne….qualora le altre non corrispondano ai loro schematismi. Di nuovo: AUGURI LIBERTA’.
E’ evidente che, donne o uomini, il motto diventa uno solo: “avanti e in alto!”. E vale per tutti, ma proprio tutti, gli esponenti di un’umanità, che riescano a guardare prima di tutto dentro se stessi.
NEL RISPETTO DELL’ALTRUI…LIBERTA’.
AUGURI….LIBERTA’.
Ma non ho ancora finito. (quando si parla di libertà potrei trascorrerci qualche ora a parlarne, cioè anche tutta la vita).
Qui c’è un pezzo di uno splendido articolo che per me ha fatto CENTRO. (relativo al “Se non ora quando”).
(…) La donna invitata a indignarsi, contrapposta alla donna che tale indignazione con i suoi comportamenti dovrebbe suscitare, è dunque il vecchio angelo del focolare lievemente rammodernato. Acrobata del quotidiano e dei sentimenti, tutta lavoro, casa e cura, produzione e riproduzione, madre di famiglia/moglie/figlia di genitori da badare, è «sacrificalmente» presente sulla scena pubblica come tesserata di un qualsivoglia partito, sindacalista, imprenditrice, volontaria. Il tutto per rendere «più civile, più ricca e accogliente la società in cui vive». Società – forse alle firmatarie è sfuggito – già assai più ricca e variegata di quanto loro sembrino pensare, visto che la forma famiglia eterosessuale, nucleare e non patogena è in via di estinzione come il panda gigante e la foca monaca. E poi, via, dopo tanti decenni di riflessione politica femminista sulla funzione-cuscinetto del maternage femminile sulle crisi di sistema del capitalismo, come non ammettere che nel frattempo le donne possano avere sviluppato altre strategie, altri sogni, altre pratiche, semplicemente altri desideri e magari qualche astuzia in più? Le autrici dell’appello sostengono che le donne/vestali di cui sopra «hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che – va ricordato nel 150esimo dell’Unità d’Italia – hanno costruito la nazione democratica». Oltre alla famiglia, entra pertanto surrettiziamente in campo la figura della nazione/patria: centocinquanta anni di edificazione storica sulle cui alterne e non sempre democratiche vicende le scriventi sorvolano, glissando così anche sul ruolo non sempre specchiato e talora schiettamente complice e servile delle stesse donne”.
(…) Quel che mi intristisce, mi inquieta e mi spaventa è che dietro il vostro invito a «risvegliarci» si nasconda una velata, forse inconscia, forma di razzismo intrisa di sessismo e di classismo: donne sacrificali (quelle che vanno a letto presto e si alzano presto) verso ragazze a ore (quelle che vanno a letto col capo), moralità verso apatia dei sentimenti, anime verso corpi. Noi, donne e uomini, siamo fatti di tutto questo. La contraddizione – o la complessità – è dentro di noi. Guai a chi ci divide, mettendoci gli uni contro gli altri e invitandoci alle crociate. Per chi, come me e come tanti, ha sempre diffidato della cosiddetta normalità, includere l’altro da sé, il diverso, è non solo doveroso, ma prudente.
Maria Nadotti
(Corriere.it)
E infine, dedicato agli “angeli del focolare”… come a tutti quegli uomini non-liberi che ancora concepiscono la donna come un oggetto di proprietà… auguro la visione di un film significativo: capendolo.
…et voilà, Francois Truffaut! (da Jules et Jim)
AUGURI… LIBERTA’ E BELLEZZA.
…sì: sono per la rivoluzione estetica ;-)
OT
Londra – (Adnkronos/Ign) – Sale la tensione tra Roma e Londra dopo il fallito blitz britannico che ha portato alla morte di Franco Lamolinara e Christopher McManus. Un portavoce di Downing Street alla BBC: “Londra ha mantenuto un regolare contatto con le autorità italiane durante il caso”. Ma il premier chiede spiegazioni: “Sbagliato non avvisarci prima, ora voglio capire come è andata”.
Pino annoto con un certo stupore, misto a rabbia, che la considerazione che abbiamo all’estero è veramente ai minimi storici. Dopo la vicenda dei due marò anche questa bruttissima storia ci riporta pesantemente ad un’amara realtà e cioè quella che POLITICAMENTE siamo considerati MENO CHE ZERO. Francamente non capisco fino in fondo questo comportamento, non capisco da dove nasca e perchè….
forse sarebbe il caso di posizionare in certi ministeri personaggi meno TECNICI e più POLITICI che abbiano un peso maggiore a livello internazionale. Il professore sarà un abile COMMERCIALISTA ma di politica, QUELLA VERA mi pare ci capisca veramente pochino….attendo fiducioso risvolti e chiarimenti convincenti in relazione a queste tristi notizie…