Ero a Novi Ligure quando stava per partire una fiaccolata contro “la banda di slavi” frutto della nostra voglia di dare sempre la colpa agli altri e delle dichiarazioni di quel diavolo di Erika che aveva giustificato così la mattanza in famiglia (complice molta stampa scritta e parlata che aveva accreditato l’ipotesi). Per fortuna un bravissimo colonnello dei carabinieri aveva scoperto subito la verità e quella caccia allo straniero fu annullata. Ricordo anche di quella ragazzina emiliana (successe ad Anzola) che aveva accusato di stupro un marocchino: non finì male perchè ritrattò la notte stessa. E’ finita invece malissimo l’altra sera a Torino, come sapete, dopo che un’altra ragazzina ha denunciato di essere stata violentata da “due rom”. Il popolo razzista si è subito riunito e ha dato fuoco al campo mentre la stessa ragazzina ha ammesso che si era inventata tutto ed era stata invece con un ragazzo. Colpa di una ormai lunga campagna di odio, ma anche dei più importanti quotidiani che hanno titolato sui rom come se la notizia fosse quella (anche se fosse stata vera). Certo è facile pulirsi la coscienza, negare che le colpe stiano dentro di noi: penso agli esempi che quella scemetta ha avuto in famiglia. Ma fin qui si tratta di storie di ordinario razzismo che una parte politica ha vergognosamente cavalcato per un pugno di voti. Poi però si arriva a quella scuola di Caserta dove un’insegnante (?) ha abbassato il voto a una bambina perchè “ha la faccia nera”. E qui non c’è più difesa. Quando anche gli educatori arrivano a questo non c’è più speranza. E’ veramente triste (e preoccupante).
Le cose, caro Pino, sono ovviamente collegate: l’azione di persone “adulte” e l’educazione a scuola e in famiglia. Sai cosa mi ha (molto parzialmente) sollevato nella lettura dell’articolo del Corriere del Mezzogiorno che hai linkato? Lo stupore dei compagni di classe di “Simona” di fronte all’orrendo gesto della docente. Speriamo che questi bambini siano andati a casa, abbiano raccontato con sgomento l’accaduto ai loro genitori (e che questi non abbiano lasciato correre l’episodio), che questi studenti l’abbiano poi raccontato ai loro amici, ad altri professori, eccetera eccetera.
L’educazione è la nostra unica speranza. Per questo è importante sostenerla, da ogni punto di vista, in netta controtendenza con quello che (nelle scuole, nelle famiglie, sui giornali, per strada) si dice.
Non è facile. Ma bisogna provarci.
si, leggendo, anche io ho pensato la stessa cosa. Io ho fiducia nei ragazzi e il fatto che abbiano detto alla preside quanto accaduto mi dà speranza. Però bisognerebbe fare qualcosa per i docenti. Troppe persone stanno in cattedra ed hanno gravi problemi comportamentali.
Claudia
Beh, in fondo se pensiamo che sono anche in parlamento…. è quello che ci meritiamo.
Torino: sotto accusa gli ultras della Juventus
Condivido Fra e Claudia.
Troppe persone con disturbi comportamentali, veramente troppe, a pretesa di “educare”.
(ah, dal latino, “trarre fuori”…l’individualità interiore e l’originalità di ognuno, unico e inimitabile, nella sua essenza…spirituale, inserita nell’esperienza umana. Lo scriveva Novalis, che siamo esseri spirituali inseriti nell’esperienza umana. Insieme a tante bellissime cose da leggersi… per chi intanto voglia cominciare ad autoeducare se stesso). Auguroni a quella bimba, che un domani diventi una bellissima top model esotica…ma meno capricciosa di Naomi Campbell! ;-) – se non ci metto un minimo di superficialità mi sento male, ma io glielo auguro veramente!!
Sì le scemette mitomani che si inventano violenze da stranieri e la reazione dei bianchi,ma la maestra di Caserta andrebbe se non licenziata, almeno punita disciplinarmente!
Scusa se sono drastico, ma va licenziata. Una così non può certo educare: ma ti rendi conto di cosa porta avanti?
…va alla scuola comunale ad insegnare l’antisociale! ahahahah :-)
(“referenze”).
Questa non è un’insegnante, non deve restare tra i ragazzi. Va licenziata e interdetta dall’insegnamento, non merita altro. L’unica cosa positiva in tutta questa faccenda è la reazione dei compagni di classe.
«Chiedo scusa a tutti», comincia così la lettera della ragazza che sabato ha accusato due rom di averla stuprata. Una violenza che è poi risultata falsa, ma che ha scatenato la rabbia di almeno cinquecento persone che hanno dato alle fiamme le baracche di un campo nomadi a Torino. La giovane, 16 anni, ha messo nero su bianco i suoi sensi di colpa: « Chiedo scusa a tutti e soprattutto ai bambini del campo. Chiedo scusa a tutta la gente del quartiere per la rabbia che ha suscitato la mia bugia La colpa è solo mia e chiedo scusa anche al ragazzo che sabato pomeriggio era con me e che ho coinvolto. Vorrei soltanto poter dimenticare». Sulla vicenda è intervenuta il ministro Annamaria Cancellieri: «Nulla può giustificare la violenza». Le forze dell’ordine hanno arrestato due uomini di 52 e 20 anni.
Mah. Secondo me la sedicenne invece non è propriamente una mitomane…
Così come non so…”razzista” è una parola grossa, e anche se esiste chi lo è veramente, non si può fare di tutta un’erba un fascio nel caso di episodi di violenza: concittadini, compaesani, amici, persone qualunque, sono stufe…. da qualsiasi parte la violenza provenga. Incivile ma comprensibile una reazione adirata di rigetto in difesa di una sedicenne (ma immaginate se era vostra figlia/o). Spiegabile ma non giustificabile dunque, preferisco dire di solito – o anche non giustificabile ma spiegabile, e non sempre con la motivazione razzista, ma proprio per una reazione di disgusto alla violenza in sè… a prescindere dal passaporto. In tutti i casi, lo ripeto: spiegabile ma non giustificabile.
Invece mi viene il dubbio se la ragazzina sedicenne non abbia per caso ricevuto un’educazione sessuofobica, da coloro che non riescono a distinguere il valore vero della verginità – atto d’amore e di comunione con l’altro, del tutto interiore…come maturazione personale, individuale….che non dipende dal matrimonio o dall’età anagrafica – dal “lastrico d’inferno” del Peccato…! ove tutto è “sporco”…davanti alla Misericordia. (dico “lastrico d’inferno” perchè è il titolo di un bellissimo pezzo teatrale, persino in tema, se vogliamo. – ammesso che sia questo il “tema” eh).
Insomma in poche parole: sempre se è vero, a questo punto, che ha incontrato il fratello per strada appena avuto il rapporto con un ragazzo, magari sapendo che se fosse stata scoperta l’avrebbero gonfiata di botte in pieno “bottana!” style… (tanto per tornare alle forme “elevate”… di educazione) ha preso e ha inscenato una sceneggiata. – magari sentendosi in colpa lei stessa eh! non più pura davanti al Padreterno, che so. Potrebbe essere.
Il resto del post lasciamo perdere… questo è il massimo che posso fare per entrare in certe..’mentalità ’ che lasciano abbastanza perplessi, oltre non riesco proprio ad andare.
N.B. Stavo facendo un altro tipo di discorso e di considerazioni, ma… sicuramente bruciare un campo rom è un comportamento razzista. (oltre che ovviamente incivile).
Mi sembra superfluo specificarlo, visto che ho parlato chiaramente di inciviltà , e ho detto che ogni reazione che sia di per sè incivile può essere spiegabile ma NON giustificabile. Ma su un blog, o comunque in questo uso comune di strumentalizzare sempre tutto, (ogni cosa anche la più aberrante), sempre o politicamente, o come ‘incentivo’ per il razzismo, o per urlare contro il razzismo… è inutile qualsiasi tipo di ragionamento.
Che esuli… dallo schieramento di una visione black and white ( o meglio black OR white)!
Comunque, non sto in nessun modo giustificando… reazioni del genere o chi ha bruciato a quei poveretti il loro campo rom, sia chiaro.
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.
Bertold Brecht
Complimenti a Sissi. Ha intuito che dietro la follia di Torino c’era l’ignoranza, il cosidetto mito della verginità leggi
Vabbè, ok, un’altra tragedia greca per la cosa più naturale del mondo, ne parleremo. (vado di corsa).
Voglio solo dire una cosa importante, se qualcuno legge, quello che è urgente da fare adesso secondo me per “uscirne”: che tutti, in primis la “squadra giustiziera” di cui sopra… e poi il sindaco di Torino, proprio tutti…ora ricostruiscano ai rom un’area dove poter stare, molto più bella e accogliente di prima. Non servono grandi ricchezze per fare cose decenti… serve buon gusto, partecipazione…amore. Questo, e non le punizioni, mi sembra l’unico modo per poter ‘pareggiare’ quello che è successo, sperando che i rom da parte loro riescano a perdonare.
Potrebbe essere un nuovo inizio..di civiltà per tutti, di amore al posto dell’odio, il perdono… che significa dare e darsi infinite possibilità in più, fare le cose giuste…per se stessi e per gli altri, anzichè macerarsi nell’odio e nella vendetta, e la Vita… quella cosa strana ancora tutta da capire, risponde… con grazia.
Insomma a tutti gli effetti questo doveva essere un atto d’amore: che lo diventi veramente adesso, e nella sua forma più allargata, più elevata…nell’includere anche altri a cui si è fatto del male, che a loro volta…perdoneranno.
(E poi basta con ste tragedie per la verginità siamo nel III millennio! Se lo trovate comunque, leggetevi “Lastrico d’inferno” – lì non c’entra proprio la verginità nello specifico ma… i danni gravi e seri…che riescono a fare i “moralisti del peccato in ogni dove” SI’. E’ veramente bellissimo).
(Grazie Pino… ma non è che sono Sherlock Holmes… ;-) non esageriamo!