Maria Elizabeth Macias Castro, 39 anni, è stata trovata decapitata. La sua colpa, se le prime informazioni verranno confermate, è stata quella di non aver temuto i cartelli del narcotraffico e di aver condotto su internet una battaglia continua contro di essi. Siamo a Nuevo Laredo, una città di confine nel nord-est del Messico, nello stato di Tamaupilas. Si tratta di una delle regioni più pericolose al mondo. Maria era una giornalista, caporedattore del quotidiano locale “Primera Hora”. Il suo assassinio è l’ultimo segnale di come la violenza dei narcos abbia imparato a cercare le sue vittime anche su internet, un terreno che fino a qualche tempo fa era ancora un baluardo sicuro da cui denunciare il crimine organizzato. E lei lo faceva. Utilizzava il sito “Nuevo Laredo en Vivo” invitando chiunque ad avere coraggio e parlare. Sul portale, anche i numeri della polizia federale e delle Forze armate.Uno degli ultimi messaggi pubblicati da Maria era stato: “Ieri sono stati salvati sei ostaggi. Continuiamo a denunciare”. Una voce fastidiosa che i cartelli della droga non hanno esitato a spezzare. Maria era sparita venerdì scorso. Il suo cadavere è stato trovato il giorno seguente.
il narcotraffico! un’altra piaga incancellabile ; speriamo vengano presi provvedimenti drastici una volta per tutte
ma ho seri dubbi…….
Peccato! una fine orrenda, ha lottato per la libertà della mente e del corpo. Resterà viva nel cuore dei giusti.