Ricordo che per salire lassù bisognava pagare venti dollari. Non c’era neppure l’ascensore per arrivare fino all’ultimo piano, il sesto, della biblioteca della Texas School, ma ne valeva la pena perchè era un pò come entrare direttamente nella storia. Tutto ricostruito, come in un film: il fucile come quello di Oswald appoggiato sulla finestra, in mezzo ai cartoni. Si poteva guardare sotto, fino alla siepe da dove forse è partito l’altro colpo che nessuno ha mai ammesso. Come tutti quelli della mia generazione (stando a Dallas potevo non andare a vedere da vicino?) Kennedy ha rappresentato qualcosa di molto importante: la nuova frontiera. Ho studiato quella barzelletta del rapporto Warren con quella pallottola che vaga come un flipper dentro il corpo del povero Kennedy. Non ci ha mai creduto nessuno eppure tutti hanno sempre avvalorato quel documento, compreso un presidente democratico come Clinton molti anni dopo (ragion di Stato). Adesso l’omicidio che ha cambiato il mondo è tornato d’attualità perchè la figlia del presidente ha diffuso una vecchia intervista della madre in cui Jackie sostiene che a ordinare la morte di JFK fu il vicepresidente Lyndon Johnson, rude cowboy texano che odiava i “fighetti” di Boston. L’ipotesi non è sconvolgente semplicemente perchè non è nuova. Neppure i bambini satolli di hamburger hanno mai creduto che a uccidere Kennedy sia stato un folle poi ucciso da un altro folle. Subito si è pensato (e parlato) delle lobby come mandanti e dei mafiosi come esecutori. Forse sì, forse no: certo difficile da dimostrare. Ma il punto è un altro. In pochi hanno nuovamente analizzato una vicenda di portata colossale, ma in genere dal nastro sono stati estrapolati e discussi tutti i pettegolezzi (neppure questi nuovi). Cioè: Marilyn Monroe “patrimonio” di famiglia, le numerose stagiste (ma chi fa le selezioni a Washington?) in sala ovale, una specie di bunga bunga ante litteram e per contro le vendette della signora poi Onassis anche con il nostro Agnelli… in quella Ravello diventata la culla blindata dei sogni d’amore del signor Brunetta. Non posso che concludere come al solito: è il gossip, bellezza. Che tristezza (fa pure rima).
La storia si ripete: oggi fa scalpore SB ma in realtà sono pochi i capi di Stato e Primi Ministri (non parliamo poi delle innumerevoli famiglie reali) immuni da tutto questo.
Veri e propri bunga-bunga, certamente differenti, secretati per mezzo secolo, così come tradizione e usi vogliono per i più inconfessabili Segreti di Stato.
Si vabbè, però però però…
Ma credi veramente che le ultime rivelazioni siano “veritiere”? Non è che si cerca di fare pubblicità? E poi: se non si riesce a dimostrare il complotto non si deve ammettere – sia pure obtorto collo – che forse il complotto non esiste, ma che è una teoria affascinante, ma non vera? E il rasoio di Occam?
Non credo di essere un ingenuo, ma le storie di “grandi vecchi”, complotti internazionali e cospirazioni della cocacola mi hanno stufato:
Che dici?
Le “rivelazioni” risalgono a quasi cinquant’anni fa. E’ morta. E non vedo che interesse abbia la figlia.
I complotti, quando sono complotti veri cioè realizzati ad altissimo livello, non sono mai dimostrabili. Però, dopo John Kennedy è stato ucciso Bob e poi Martin Luther King. Non succede solo nel Paese della cocacola, succede in tutto il mondo. Eventualmente.
Enrico Mattei, Michele Sindona, Salvatore Giuliano e Gaspare Pisciotta, Roberto Calvi, Aldo Moro.
Per nominare i più famosi.
Per non parlare di avvenimenti più complessi (Italicus, strage di Bologna).
Anche l’ italietta ha i suoi complotti, con la loro beneficiante “risoluzione finale” .
Magro motivo, per essere considerati un Paese come i grandi della terra.
Nei fatti misteriosi di casa nostra, di gossip, gonne al vento e inciuci rosa, ve ne era proprio poco.
Almeno sembra.
#Walter, permettimi di aggiungere Ustica.
Chiedo scusa per quelli non menzionati. Sono davvero tanti.
Anche se l’ argomento riguarda, fatti inerenti singole persone in sala di regia, del potere ai massimi livelli.
#Enzo – non mi piace l’idea che siccome lo fanno tutti allora una cosa non è poi così scandalosa. Non è che la “normalità” è da accettare per il solo fatto che così fan tutti.
si chiama complotto proprio perchè deve rimanere nascosto tra le pieghe della Storia e difficile da verificare, altrimenti sarebbe una semplice riunione di consiglio o di famiglia… e la morte di JFK puzza di complotto da far vomitare, che piaccia o no. verificabile o no.
Quando ho letto il titolo dell’articolo “Tutte le Donne del Presidente” pensavo che avessi tra le mani uno scoop su Berlusconi……..
E che sarebbe uno scoop? Le conoscono, le conosciamo tutti…