Torno dal tour de force italico devastato dalla stanchezza, ma assai soddisfatto. A Trieste ho parlato molto di reporter, a Salerno ho parlato moltissimo di Africa. Le parole sono state talmente tante che adesso non ho la forza di aggiungerne altre. Vorrei dirvi per esempio della svolta nella morte di Serena Mollicone, degli incidenti in Val di Susa, tutte vicende che ho seguito da vicino, ma anche dell’ordine di cattura per Gheddafi che complica tutto. Il resto è robaccia e non m’interessa. Mi affido allora anche stavolta alle immagini, due mari: l’Adriatico e il Tirreno (illuminati dal sole) che mi hanno riempito quasi contemporaneamente gli occhi. Al nord, toh, ho beccato un altro gabbiano irrequieto. Ci si capisce al volo.
Gabbia’ ben tornato a casa, riposa sereno le tue ali. Quanta luce trovo nelle tue immagini. Spesso non servono tante parole noi gabbiani ci si capisce al volo. Grazie, per le tue parole spese per la terra d’ Africa.
Buongiorno amici, ho appena terminato di scrivere questa poesia, forse dovrò tornarci su oppure no.
Mo so troppo stracca è mejo che me faccio ‘n’ ‘ppennicarèlla sinnò me se impiccia er ciarvello;)
Ricordi di vita
Quando il silenzio e la notte
celano i contorni della vita
mi trovo adagiata, come sospesa
in un piccolo specchio d’ acqua
il cielo sopra di me come coperta
e tutto intorno tace.
Qui i pensieri muti affiorano
insieme a immagini lontane
la mia anima si libra
mi dona la mia fanciullezza
quando ancora le ombre
non avevano rapito la mia serenità.
Nella mia memoria appaiono
testimonianze di vita.
I figli i nipoti crescono sono lontani.
Per non obliare accarezzo i ricordi
trovo sguardi confusi parole silenziose.
La vita è grande incontro altri figli.
franca bassi
Vabbè, visto che la Sora Franca mette le poesie, che sembra ci sia ancora una democrazia, fò altrettanto:
RITORNO
Sento il mio ritornare
ai perduti luoghi,
e il sole che
m’ accompagna.
Ma è già tempo d’ andare.
A proposito: bentornato Pino.
Ma che avete stamani? ok ok volete fare intenerire un cuore
perso tra tanti cuori
battiti accelererati all’unisono
l’emozione del ritrovarsi
visi senza volto,anime senza casa.
Bentornato Pino,bentornati amici.
@ Pe’ Wartere e Sirvana a le 4 de matina se diventa poveti. Anche se me so’ scordata de mette du punti e ‘na virgola. Me perdono, l’ho perze mentre ero a mollo.
@Gabbia’ nun ce fa’ caso er callo me fa’ da’ li nummeri;)
Accidenti! Roba forte, siete forti ;)))
Come ci prendi per i fondelli tu…..ahahahahhhhh ;)
Ma no, sono serissimo!!!! ;))
Sirva’ er Gabbiano “nun ce pijià pe’ li fonnelli”, pe’ furtuna che ‘gni tanto je va de giocà, sinno sai che jòia la vita.
Vabbè Gabbia’, famo finta che ce credemo.
Su la terra ce servono puro li poveti de serie “B”, sinno queli de serie “A” come li riconosci? Eppoi ave’ ‘n critico de serie “A” nun è da tutti.
A tutti patti, pemme scrive’ è listesso de ‘na medicina, me fa bene ar còre e a l’anima.
Grazzie grazzie Gabbia’, pe’ noiantri è ‘n granne onore sape’ che tu ce leggi. Ciao;))
Tre anni di reclusione e conferma degli arresti domiciliari: questa la decisione del gup di Roma, Silvia Castagnoli, nei confronti di Manuel De Santis, l’apprendista pizzaiolo di 20 anni che, durante una manifestazione di studenti del 14 dicembre scorso nel centro di Roma, in concomitanza con il voto di fiducia al governo, colpì con un casco alla testa Cristiano, 15 anni, procurandogli, tra l’altro, una frattura nasale scomposta. Nel confermare gli arresti domiciliari, il gup ha comunque ribadito che il giovane potrà andare a lavorare in pizzeria tutti i giorni dalle 15 alle 22.30, escluso la domenica. Il processo, per l’accusa di lesioni gravi, si è svolto con il rito abbreviato; il pm Luca Tescaroli aveva chiesto la condanna di De Santis a due anni di reclusione.
Non mi piace commentare la violenza. Ricordo bene quel video.
Che peccato….i nostri “meravigliosi (sob) versi,macchiati dalla violenza.
(mi sa che volevi bilanciare ,ma ormai il danno è fatto ,poveri poveti direbbe Franca….)
Vero Silvi..oggi ho aperto l blog e mi sono sentita parte di un gruppo che al di là delle provocazioni è un GRUPPO,mi ero preparata una quasi poesia…ma le notizie di cronaca ,purtroppo ci riportano alla realtà,la parentesi comunque è stata dolcissima,pensatemi ogni tanto,non è un bel momento per me.(scusate….)
Zenaide…..mi dispiace ,qualsiasi sia il tuo dolore .Ti siamo vicini tutti,lo sento.
Cara Silvi magari si potesse vivere di sola poesia ;;)))
e quale sarebbe il pizzaiolo?
Se l’immagine è troppo forte. la puoi togliere. Ciao Pino
L’ho già pubblicata a suo tempo. Il pizzaiolo è quello che colpisce il ragazzino con il casco.
già, .. ma se è un pizzaiolo, che motivo ha di colpire quel ragazzo .E’ una domanda sciocca???
Nella fattispecie, cioè durante gli incidenti, non era certo nelle vesti di pizzaiolo… Era uno dei manifestanti. Faceva presumbilmente parte del…servizio d’ordine.
e quindi la pena… bla bla bla ;)
Già, bla bla bla. Ne abbiamo già parlato, mi pare.